viernes, 30 de enero de 2015

Fabrizio de André

Un'allegra "tarantella" in versione "rock progressivo" in cui si parla della vita poco allegra del "paesino", dell'Italia profonda, tradizionalista, attraverso la descrizione di una donna "liberata", che lo sconvolge.



BOCCA DI ROSA, di Fabrizio de André


La chiamavano bocca di rosa metteva l'amore metteva l'amore
la chiamavano bocca di rosa metteva l'amore sopra ogni cosa
Appena scese alla stazione del paesino di Sant'Ilario
tutti si accorsero con uno sguardo che non si trattava di un missionario.
C'é chi l'amore lo fa per noia chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa né l'uno né l'altro lei lo faceva per passione.
Ma la passione spesso conduce a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito ha il cuore libero od una moglie.
E fu così che da un giorno all'altro bocca di rosa si tirò addosso
l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso.
Ma le comari di un paesino non brillano certo d'iniziativa
le contromisure fino al quel punto si limitavano all'invettiva.

Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio
si sa che la gente dà buoni consigli se non può dare cattivo esempio.
Così una vecchia mai stata moglie senza mai figli, senza più voglie
si prese la briga e di certo il gusto di dare a tutte il consiglio giusto.
E rivolgendosi alle cornute le apostrofò con parole argute
"Il furto d'amore sarà punito -disse- dall'ordine costituito".
E quelle andarono dal commissario e dissero senza parafrasare:
"Quella schifosa ha già troppi clienti più di un consorzio alimentare".
E arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi con i pennacchi
e arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi e con le armi.
Il cuore tenero non é una dote di cui sian colmi i carabinieri
ma quella volta a prendere il treno l'accompagnarono malvolentieri.

Alla stazione c'erano tutti dal commissario al sagrestano
alla stazione c'erano tutti con gli occhi rossi e il cappello in mano.
A salutare chi per un poco senza pretese, senza pretese
a salutare chi per un poco portò l'amore nel paese.
C'era un cartello giallo con una scritta nera, diceva:
"Addio bocca di rosa con te se ne parte la primavera".
Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale
come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva molta più gente di quando partiva
chi manda un bacio, chi getta un fiore, chi si prenota per due ore.
Persino il parroco che non disprezza fra un miserere e un'estrema unzione
il bene effimero della bellezza la volle accanto in processione.
E con la Vergine in prima fila e bocca di rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese l'amore sacro e l'amor profano.

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Una delle più belle canzoni "contro l'assurdità della guerra".


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Una canzone d'amore molto romantica e triste.


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